La stagione per morire (1972)



Paura

Paura, paura, paura di cadere per terra non poter far
niente per rialzarmi un pò, per dire a tutti che sto
ancora bene, che vivrei felice anche senza te.
Paura, paura, paura che la gente mi chieda cosa sono in
realtà come vivo per te e come faccio poi a sopportare
tutti i tuoi capricci, la tua falsità.
Quante parole, quante bugie sai dirmi sempre per farmi morire
"Quanto sei caro, quanto sei dolce, come ti amo e come ti amo"
ci credo davvero, povero illuso, povero illuso ci credo davvero.
Paura, paura, paura di trovarmi un giorno solo con me
stesso a dover pensare che dopo tutto ho amato
anch'io e che sono stato bene insieme a te.
Paura, paura, paura che mi metta a urlare che ti gridi in
faccia cosa sei per me, cercare infine tutto il mio
coraggio per poter dir basta e andare via da te.
Quante parole. quante bugie sai dirmi sempre per farmi morire
"Quanto sei caro, quanto sei dolce, come ti amo e come ti amo"
ci credo davvero, povero illuso, povero illuso ci credo davvero.


Cosa aspetti ad andar via

C'è il sole fuori guarda che mattino,
hai altro per la testa, ma sì lo so.
Non c'è bisogno che tu dica molto
ormai a cosa serve, te ne vai.
Che sguardo serio ti sei messo in faccia,
ma su non far tragedie, non son da te.
Cosa fai lì sulla porta,
cosa aspetti ad andar via.
Credi che mi metta a piangere,
sbagli ho imparato a vivere,
credi che mi metta a piangere;
cosa fai lì sulla porta,
cosa aspetti ad andar via,
cosa aspetti ad andar via.
C'è il sole fuori guarda che mattino,
la vita ricomincia è buffo no!
Non ti sentire in colpa non mentire,
risparmia le parole e pensa a te.
Cosa fai li sulla porta,
cosa aspetti ad andar via,
credi che mi metta a piangere,
sbagli ho imparato a vivere,
credi che mi metta a piangere;
cosa fai li sulla porta,
cosa aspetti ad andar via,
cosa aspetti ad andar via.


Venderò

Venderò le mie scarpe per poter camminar meglio,
venderò anche i vestiti per poi dire: "Son più elegante",
venderò certo mia moglie per potere amare ancora.
Venderò tutti i sogni miei per avere qualcosa anch'io,
venderò le mie valigie per potere di nuovo andare,
venderò le cose belle per pensare di non averle viste.
Venderò le mie impressioni per vedere le cose grige,
venderò poi i pensieri per sentire che son svuotato,
venderò anche me stesso per pensare che non esisto.
Venderò tutti i sogni miei per avere qualcosa anch'io,
venderò le mie valigie per potere di nuovo andare,
venderò le cose belle per pensare di non averle viste.
Comprerò una rivoltella per sparare all'all'altra gente
che mi ha reso così solo.


La stagione per morire

La stagione per morire è la primavera,
puoi veder nei campi i fiori, la cosa più bella
ed aspetti tutto l'anno questo bel momento
e per quattro fiori credi che valga la pena.
Alzarsi ogni giorno, guardarsi allo specchio,
scoprire che sei solo un riflesso,
scoprire che sei solo un riflesso,
scoprire che sei solo un riflesso.
Cara mio guardare i fiori a stomaco vuoto,
è brutto sai non resta che lo stomaco vuoto
e non ho concluso niente in tutta la vita,
lo so hai ragione è un altro discorso,
Del resto serve a poco, stasera poi che importa,
io voglio parlare lo stesso,
io voglio parlare lo stesso,
io voglio parlare lo stesso.
Ci fosse almeno l'amore, no neanche quello,
vieni qui ti prego e dimmi dimmi una cosa,
che cazzo ci sto a fare qui io che ci sto a fare,
dai vestiti su vestiti, ti porto a ballare.


E dire che a maggio

Troppe volte, cara, ho camminato
sulla sabbia fredda del tempo andato,
non ho visto niente mi son fermato
mi son fermato ed è già sera,
nella mia mente non c'è più luce,
nella mia mente non c'è più nulla,
non c'è più nulla.
E dire che a maggio pensavo di metter su casa,
avere una moglie, dei figli, un pezzo di terra
e niente di più, niente di più, niente di più.
Certo che col tempo immaginavo
di veder cambiare la mia vita,
la fortuna è come una farfalla
e la farfalla non si posa mai,
sui rami secchi non si posa mai,
solo sui fiori, solo sui fiori,
ma guardami in faccia.
E dire che a maggio pensavo di metter su casa,
avere una moglie, dei figli, un pezzo di terra
e niente di più, niente di più, niente di più.


Che poi non è vero

Vedo per strada quella solita gente
che ogni giorno mi schiaccia mi annulla
gente che in fondo è buona e sincera
sì, buona e sincera
Che poi non è vero.
Penso al lavoro, a tutto il tempo passato
ora ho almeno in tasca qualcosa
non sarà molto, ma è denaro sudato,
son soldi puliti.
Che poi non è vero.
Torno a casa, lento salgo le scale
s'apre la porta, un caldo sorriso
è la mia donna che ormai da sempre
mi rende felice
Che poi non è vero.
E finalmente lui, che mi corre incontro
con gli occhi che ridono.
E lo prendo sulle ginocchia, così piccolo
ed è l'unica risposta a tutti i miei perchè
e ti pare niente avere lui,
può crollare il mondo, io ho lui, ho lui.
Che poi non è vero.


Caro amico

Caro amico guarda come son ridotto
non ho niente neppure un sogno.
Caro amico dimmi cosa devo fare
non ho gli anni per ricominciare
e non ho la voglia e non ho la voglia per finire.
Caro amico sai cosa son vent'anni
troppo pochi per poter capire,
caro amico giuro che darei la vita
per tornare a quei giorni belli
quando ancora uscivo
quando ancora uscivo con Maria.
Ricordi dicevo che per me sarebbe stato diverso
quanti bei sogni assurdi quante giornate senza far niente
ed ora eccomi qui, ed ora eccomi qui, ed ora eccomi qui
a far la vita di chi è morto.
Caro amico sai l'ho fatto per star meglio
credevo di risolvere tutto,
caro amico forse è stata una donna
quella strada poi è fatta così
non si può uscire, non si può uscire per incanto.
Caro amico anche se è primavera
per me non ci son fiori nei campi,
caro amico sento freddo e son vestito,
quest'inverno forse nudo sarò
perché ogni giorno, perché ogni giorno cado un poco.
Ricordi dicevo che per me sarebbe stato diverso
quanti bei sogni assurdi quante giornate senza far niente
ed ora eccomi qui, ed ora eccomi qui, ed ora eccomi qui
a far la vita di chi è morto.
Caro amico, guarda come son ridotto.


Suicidio

Vedo tante cose strane che mi ballano davanti
non riesco più a capire, non riesco più a capire.
Fuori il giorno è trasformato ogni cosa capovolta
credo proprio di morire, credo proprio di morire.
Non è droga, non è amore, non è alcool, non è niente
Non è droga, non è amore, non è alcool, non è niente
Buffe luci colorate suoni freddi dentro me
case gialle abbandonate fiori morti dentro me
tutto quanto così strano, tutto quanto così strano
tutto quanto così strano, tutto quanto così strano
Strade lunghe senza uscita la mia stanza senza porta,
lasciatemi andar via, lasciatemi andar via.
Sta scoppiando la mia testa, macchie rosse sui vestiti,
non riesco più a capire, non riesco più a capire.
Non è droga, non è amore, non è alcool, non è niente
Non è droga, non è amore, non è alcool, non è niente
Buffe luci colorate suoni freddi dentro me
case gialle abbandonate fiori morti dentro me
tutto quanto così strano, tutto quanto così strano
tutto quanto così strano, tutto quanto così strano


Vent'anni di galera

Eri tanto bella eri tanto diversa
Non parlo soltanto dei tuoi lunghi capelli
Eri bella dentro si vedeva
Eri dolce e forte si capiva
E' strano davvero col tempo sei cambiata
E con la mia gioia un giorno sei fuggita
I soldi son belli mi dicevi
Che sciocche parole non capivo
Vent'anni di galera dovrebbero darti
Per aver distrutto la mia vita
Per aver capito poco e niente
Vent'anni di galera dovrebbero darti
Per aver rubato dai miei giorni
La luce il vento ed i colori
Un uomo e i suoi soldi ti han fatta cambiare
Ma come hai potuto scordare tutto quanto
Almeno dimmi sei felice?
Adesso sei ricca sei felice?



Testi e musica: Mauro Pelosi
Arrangiamenti e direzione: Detto Mariano
Basso: Danny B. Besquet
Chitarre: Ronnie Jackson
Mellotron e moog: Mike Logan e Gianni Leone
Batteria e Percussioni: Dave Baker – Osvaldo colombino –Gianni Stinga
Piano e organo: Flavio
Tecnico del suono: Davide Marinane


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